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Linee guida genetiche per l’indagine di suscettibilità all’IM

  • Immagine del redattore: Valentina
    Valentina
  • 7 dic 2017
  • Tempo di lettura: 2 min

L’IM è una sindrome farmacogenetica trasmessa come carattere autosomico dominante e scatenata da farmaci trigger quali gas alogenati e succinilcolina.

Studi collaborativi tra i centri diagnostici che eseguono il test in vitro (IVCT) e i centri di genetica hanno dimostrato la eterogeneità della IM (più geni possono essere coinvolti) cosicché la sola indagine genetica non ci permette una sicura diagnosi di IM, o meglio, non ci esclude il rischio di IM. Per evitare quindi che l’assenza di mutazione ci porti ad una errata diagnosi di non suscettibilità, si deve procedere al test in vitro.

I pazienti che devono essere sottoposti al test sono quelli che hanno avuto una reazione o una sospetta reazione all’anestesia trigger, parenti di pazienti suscettibili all’IM, pazienti con mutazioni non ancora confermate.

Il test in vitro è eseguito solo in pazienti con età superiore a 10 anni.

Studio genetico

Dopo l’esecuzione del test caffeina alotano e la positività dello stesso l’indagine genetica è mirata a cercare le mutazioni sul recettore ryanodinico e sugli altri geni. Se è identificata una mutazione l’indagine genetica sarà estesa a tutti i parenti prossimi. Nel caso in cui la mutazione individuata sia certificata da esperimenti in vitro e quindi denominata “causativa”, i portatori della stessa

devono essere considerati Malignant Hypertermia Susceptible (MHS), mentre i soggetti che non la portano devono essere sottoposti al test caffeina-alotano previa biopsia muscolare.

L’indagine genetica deve essere eseguita su indicazione del centro diagnostico IM che, di concerto con il genetista, valuta la necessità o meno di procedere prima ad altri test bioptici all’indagine molecolare in funzione del difetto genetico (mutazione).

Da questo si deduce che la mutazione causativa, trovata sul gene ryanodinico o altro gene, conferma la suscettibilità, mentre l’assenza di mutazione non esclude il rischio di suscettibilità. Infatti in alcuni pedigree, analizzati dal Gruppo Europeo di Studio dell’IM si sono trovate discordanze tra genetica e IVCT e questo non ci permette di considerare la genetica completamente affidabile infatti:

  • più mutazioni possono essere presenti nello stesso gene

  • Altri geni possono essere coinvolti

Queste linee guida per riaffermare che il test in vitro Caffeina-Alotano è discriminante nella diagnosi di IM e che solo la presenza di mutazioni causative (mutazioni che con sicurezza alterano il canale del calcio) può escludere il ricorso alla biopsia muscolare. La stessa cosa non vale purtroppo per le altre mutazioni, che devono sempre essere confermate dalla biopsia con l’eccezione di quelle che, con studi di linkage, si sono dimostrate avere un’altissima correlazione con il tratto IM.


 
 
 

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